Storia

A voltare indietro lo sguardo nel tempo, la storia di Casalabate nei primi anni cinquanta, per come ci è stata raccontata da chi l’ha vissuta doveva essere un luogo incantato e misterioso fatto di altissime dune dove la natura era selvaggia e bellissima e ancor prima, anche un luogo maledetto fatto di paludi e acquitrini che portavano la malaria e che con interventi di salvaguardia della salute pubblica, furono assegnati agli agricoltori per essere bonificati.

Siamo nel 1936, quando il signor Valentino Isceri costruì un primo stabilimento balneare nelle vicinanze della Casa dell’Abate, nella zona che attualmente rientra nei confini amministrativi di Trepuzzi. Le prime cabine erano in legno, successivamente furono sostituite da quelle in muratura e aumentate anche come numero. Al centro dello stabilimento venne costruita una rotonda con una grande copertura in legno, sostituita poi da una struttura in muratura.

Risalgono agli anni cinquanta il posizionamento delle fontane pubbliche in tutta la marina e i primi servizi pubblici realizzati dall’Amministrazione Provinciale di Lecce per alimentare la rete idrica di Casalabate, ma solo in alcune vie della marina.

Per dare l’idea di quello che poteva rappresentare per i nostri concittadini una giornata in spiaggia nei primi anni cinquanta riportiamo un racconto di chi viveva quei momenti:

 “Quando si doveva andare al mare, ci si alzava prestissimo, prima che il sole spuntasse, si preparava il ragù e si cucinavano i secondi piatti, che erano più elaborati: peperoni ripieni, parmigiana, focacce e tante altre cose buone. Come frutta non potevano mancare le angurie e i cocomeri. Appena tutto era pronto si saliva sul carretto con i sedili, trainato dal cavallo e si partiva tutti contenti. […] Quando si arrivava al mare, si andava con il carretto sulla sabbia, si staccava il cavallo e gli si appendeva al collo il sacco di paglia per farlo mangiare e stare tranquillo. […] Verso mezzogiorno si cercavano in giro pezzi di legno, rami secchi e piante di timo, si disponevano delle pietre a semicerchio sulla sabbia per accendere il ragù e cucinare la pasta. […] Quando tutto era pronto, ci si sedeva nella baracca dove era stata imbandita la tavola e si mangiava con gran gusto. […] Finito di mangiare si lavavano i piatti sul bagnasciuga strofinandoli con la sabbia e sciacquandoli nell’acqua del mare. […] Prima dell’imbrunire, si disfaceva la baracca, si sistemava tutto, si riattaccava il cavallo al carretto e si tornava a casa rossi come peperoni e doloranti per le scottature, stanchi morti ma felici.”

Anni 60/70

Gli anni sessanta e settanta furono gli anni delle “rotonde” e delle grandi presenze di villeggianti di Casalabate. Le tre rotonde erano comunemente denominate la prima (ossia il “Lido Valentino”), la seconda (“Lido Solazzo”) e la terza (“lido Mongiò”). Erano il cuore pulsante della spiaggia, il centro aggregativo e di svago per eccellenza dove a farla da padrone erano il jukebox, il biliardino e il flipper.

Anni 80/2000

Il ventennio compreso tra gli anni ottanta e il duemila testimonia un’altra trasformazione della marina per la parte nord, che permane tutt’ora, ossia la nascita di un nuovo modello di turismo su Casalabate. Infatti a partire dagli ultimi anni settanta si iniziarono ad insediare sulle spiagge, un tempo libere, i cosiddetti “lidi” ossia stabilimenti balneari.

Attualmente la zona di Casalabate amministrata da Squinzano comprende 4 lidi: il lido antistante il Perla Hotel, lido “Sun Beach”, il lido “Exotic” e il lido “Mosquito”, quest’ultimo situato nella zona denominata “Canuta”.

Dagli anni 2000 ai giorni nostri

Il più importante cambiamento che si realizza in questi anni è il passaggio territoriale della marina di Casalabate da Lecce alle città di Squinzano e Trepuzzi. A partire dagli anni 2000 sono stati avviati i lavori dell’illuminazione pubblica nella zona sita a nord della Torre Specchiolla e risale a qualche anno orsono l’ampliamento della rete idrica.

Dal 2012 si è assistito gradualmente ad un incremento delle attività produttive, di b&b, la rivalutazione degli spazi pubblici, l’abolizione di strutture non idonee, la realizzazione delle rotatorie all’ingresso della marina, l’avvio della ristrutturazione della Casa dell’Abate, il servizio di raccolta differenziata, l’incremento dei servizi idrici e dell’illuminazione pubblica ecc…

NDR: la storia di Casalabate è ben raccontata da un progetto portato avanti dal Servizio Civile Universale. Qualora vogliate approfondire potete trovare tutte le informazioni necessarie nello spazio dedicato al Servizio Civile Universale.

Casalabate: com’era

Squinzano: com’era

Tra gli archivi delle nostre foto e grazie all’aiuto dei concittadini abbiamo anche l’opportunità di farvi vedere alcune foto storiche di Squinzano.